Il coraggio delle azioni. La Zonazione
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[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1589186353048{margin-bottom: 0px !important;}”]La Zonazione è uno studio che coinvolge diverse discipline ed il cui scopo è ottimizzare l’interazione esistente tra il vitigno ed il suo ambiente di coltivazione. Risulta fondamentale conoscere i fattori che in quel determinato ambiente sono in grado di condizionare la qualità dei prodotti, per poterli gestire al meglio ed individuare le opportune scelte varietali e clonali di un vitigno, nonché le più adatte tecniche colturali.
Oggi il consumatore è ormai sempre più esigente, ricerca qualità, originalità, tipicità.
Senza questi fattori competere a livello internazionale è molto difficile.
E’ però difficile definire la qualità di un vino, sebbene possa essere scomposta in “qualità percepita” dal consumatore e “qualità intrinseca” del prodotto. Su quest’ultima si apre un ampio scenario, evidenziando come tale aspetto dipenda da fattori riconducibili al vitigno e all’ambiente naturale di produzione. Importante poi la qualità “acquisita”, determinata dai fattori tecnologici legati alla tecnica di produzione e di trasformazione dell’uva.
E’ l’interazione tra vitigno ed ambiente che maggiormente influenza la qualità.
Ecco perché in zone distinte si possono ottenere vini con un medesimo livello di qualità ed allo stesso tempo diversi tra loro, grazie alle potenzialità espressive di un vitigno in determinate condizioni naturali: quello che i francesi definiscono terroir . Gli stessi francesi che non si sono fermati a questo, ma hanno introdotto un altro concetto ancora più specifico, quello di climat e cioè una piccola parcella di vigneto ben delineata e circoscritta. Climat è un insieme di definizioni che assieme completano l’unicità di un territorio, di una vigna e quindi di un vino.
Definito questo aspetto è fondamentale studiare come una varietà si adatta al clima, al suolo, e quindi quanto raggiunge in quel contesto la sua migliore espressione. Ma bisogna anche valutare la capacità della varietà di reagire in termini produttivi alle peculiari condizioni dell’ambiente.
Lo strumento che permette tale studio e tale strategia di ottimizzazione è la “zonazione”; quindi lo studio di una zona vitivinicola attraverso un approccio funzionale alla pluralità dei fattori che costituiscono un terroir.
I risultati prodotti dalla zonazione possono essere utilizzati come supporto tecnico e gestionale al miglioramento della qualità del prodotto, facendo sì che gli vengano riconosciute peculiarità uniche al mondo.
Infatti da uno studio di zonazione scaturisce la mappatura delle situazioni ambientali dei vari Terroir di una zona vitivinicola e una moltitudine di informazioni vegeto-produttive dei vitigni. La stessa zonazione può arrivare a definire le cosiddette “Unità vocazionali” portatrici sane di informazioni sulle risposte della vite in ciascuna area omogenea del territorio. Così nasce la “carta del territorio” che fornisce zona per zona il vademecum sulla gestione dei suoli, sul materiale vegetale migliore da impiantare, sugli obiettivi enologici prefissati per il territorio in senso lato. Ed ecco che in maniera “naturale” si differenziano le zone più vocate alla produzione di vini di qualità da quelle meno inclini a ciò. Da qui il coraggio della zonazione!
L’enologo stesso abbandona così il suo ruolo storico diventando interprete della tipicità prodotta in un terroir. Senza pensare ai riflessi sulle azioni di marketing poiché consente di far emergere gli “elementi ambientali autoctoni” che caratterizzano uno specifico luogo di produzione. Allora sì che si potrà impostare una politica di mercato e di comunicazione.
Fino ad allora, si continuerà a parlare solo di vitigni autoctoni, rivendicando diritti che non esistono![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”865″ img_size=”full” add_caption=”yes” alignment=”center” onclick=”custom_link” title=”Tenuta Liliana, Contrada Mitriano, Alezio” link=”http://www.tenutaliliana.com”][/vc_column][/vc_row]