Il Cabernet Sauvignon

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1674296408619{margin-bottom: 0px !important;}”]In enologia per vitigni autoctoni intendiamo tutti quei vitigni coltivati e diffusi nella loro zona di origine, parliamo invece di vitigni internazionali quando sono diffusi a livello mondiale.
Tra questi ultimi spicca proprio il Cabernet Sauvignon perno centrale del progetto di Tenuta Liliana
Il Cabernet Sauvignon è un vitigno a bacca nera di origine bordolese, più precisamente dell’area del Médoc e del Graves a Bordeaux, ed è coltivato in più di 40 paesi diversi, cosa che lo rende il più diffuso tra gli internazionali. E’ un’ uva con grandi capacità di adattamento alle più differenti condizioni climatiche, ma sempre in grado di mantenere riconoscibili i suoi tratti distintivi.
In Francia dal Cabernet Sauvignon, unito al Merlot ed al Cabernet Franc, nasce il famoso taglio bordolese.
In Italia invece, dopo la fillossera, quest’ uva ha soppiantato in molte aree i vitigni autoctoni, l’ esempio più importante è certamente in Toscana dove dall’ assemblaggio tra Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese sono nati i famosi Super Tuscan apprezzati in tutto il mondo.
Il Cabernet Sauvignon resta poi il principale vitigno a bacca rossa anche in America nella zona di Napa e Sonoma Valley e in Argentina a Mendoza.
Ma quali sono le origini di questa uva famosa in tutto il mondo?
Come per la maggior parte dei vitigni, delineare origini, storia e diffusione è sempre complicato, perché spesso la leggenda si fonde con la storia e rende faticoso dare dati certi.
Cercando di ripercorrerne la strada sembrerebbe che la prima plausibile testimonianza del Cabernet Sauvignon sia quella di Lucio Columella, nell’opera De re rustica, nella quale racconta di un’uva chiamata Balisca proveneinte dall’Epiro (area romana ad oggi identificabile con l’Albania e l’alta Grecia) portata prima a Roma, poi in Spagna e da lì nella zona di Burdigala, l’attuale Bordeaux.
A Burdigala la Balisca acquisisce diverse denominazioni come vitis Biturica, o Vidure.
Dopo di lui, anche Plinio il Vecchio, nella bellissima opera Naturalis Historia, parla di una Vitis Caburnica importata a Roma dalla Grecia, esportata poi dai consoli romani a Burdigala e chiamata Biturica o Vidure.
Alla famiglia delle viti Bituriche, ossia bordolesi, appartiene il Carmenère, localmente chiamata anche Carmenet, dalla quale si è giunti probabilmente al Cabernet (Franc).
Negli ultimi anni si è poi scoperto all’ Università di Bordeaux, che dall’ibridazione spontanea del Cabernet Franc con il vitigno a bacca bianca Sauvignon, si è ottenuto il Cabernet Sauvignon.
La parola Sauvignon, infine, potrebbe essere la derivazione della francese Sauvage, ossia uva selvaggia, spontanea.
Questi sono i passi più probabili che hanno portato all’uva come la conosciamo oggi, che nel film statunitense “Sideways” viene così descritta “Il Cabernet Sauvignon è una forza della natura che riesce a crescere ovunque e che fiorisce anche quando è trascurato…sa essere potente ed esaltante”,ed è proprio questo che la rende un’ uva così affascinante!
Ilaria Giardini per Tenuta Liliana
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”1248″ img_size=”full” add_caption=”yes” alignment=”center” onclick=”custom_link” title=”Cabernet Sauvignon” link=”http://www.tenutaliliana.com/en/member”][/vc_column][/vc_row]